L'ANTIQUARIO E IL PROFESSORE




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Il romanzo propone due mondi rappresentati dai due protagonisti della storia, molto lontani tra loro sia per cultura che per esperienze che si incontrano emotivamente sugli stessi valori su cui costruiscono le proprie diverse esistenze, valori riconducibili alla necessità di rintracciare dal quotidiano divenire frammenti di bellezza. Partendo da un riferimento reale diventano nello sviluppo della storia due personaggi ai confini dell'immaginario.

E' un racconto dell'incontro tra un antiquario Maurizio Santamaria e un suo cliente , Alfredo Sala, il professore, che, durante lo svolgimento della storia, si rivelerà un famoso scrittore. Un incontro che si svolge in due tempi, mezz'ora di sera, alla chiusura del negozio, e mezz'ora la mattina all'apertura dello stesso. Un incontro che si svolge più che nella dimensione fisica in quella onirica, al punto tale che i personaggi da reali (l'antiquario potrei essere io stesso, o mio padre, o mio nonno; mentre il personaggio del professore è ispirato alla biografia di Adolfo Sassi,, wojtylologo di fama internazionale) diventano due esistenze ai confini dell’immaginario.
L'incontro tra i due diventa speciale perché non si svolge sul piano commerciale, come normalmente si svolgono gli incontri tra l’antiquario e i suoi clienti, ma sul piano poetico e filosofico: i due personaggi in quell’incontro si accorgono che la loro vita ha come finalità ultima quella di rintracciare frammenti di bellezza per poi elaborarli e proporli agli altri.


Nella prima parte del libro c’è l’incontro tra lo sguardo dell’antiquario con quello del professore. Il professore Sala entrò per caso nel negozio dell'antiquario attratto da un oggetto da regalare ad una donna. L'oggetto è un antico orologio neoclassico che si trasformerà nella mente dei due in un simbolo, una metafora dell'amore e del tempo.
Maurizio Santamaria, l'antiquario, nello sguardo estasiato di quello uomo rivive alcune esperienze significative della propria vita, compiendo nella memoria un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo.
Le immagini che scaturiscono da quei ricordi raccontano alcuni episodi della sua vita di uomo e di antiquario, ed anche alcune parti della città di Napoli, con frammenti a volte nitidi, descrivendo dettagliatamente uno spaccato architettonico ed urbanistico del centro antico, altre volte leggermente sfocati dall'oblio del tempo, nella visione non diretta ma filtrata dalla memoria del protagonista e dalla critica ad alcune immagini di Napoli propinate dai media. Sono tutte istantanee, fotografie veloci come in un racconto di un viaggio.

Poi la notte, Il centro della storia.
Velocemente, davanti agli occhi dell’antiquario scorrono le immagini che l’incontro con lo sguardo di quel cliente aveva tirato fuori dalla sua memoria, una carrellata di immagini prima di addormentarsi.
Nel sogno l’antiquario incontra la parola, vivendola come una creatura viva e sensibile all’interno di un luogo indefinito.

Nella seconda parte del romanzo, la mattina, finisce il mondo delle ipotesi, delle domande che si poneva l’antiquario sull’identità di quel cliente, e che domandandosi riviveva sue esperienze ed eventi passati, e inizia il racconto della vita dello scrittore.
Alfredo Sala si presenta, confidenzialmente racconta a Maurizio alcuni momenti fondamentali ed intimi della sua vita (ispirata alla biografia dello scrittore Adolfo Sassi).
Racconta dei suoi studi di storico, dei suoi riferimenti esistenziali, dell'importanza che ha avuto il papa Wojtyla nella sua vita di uomo e di scrittore, dei suoi pochi veri amici e in particolare racconta del suo nuovo e vero amore, la donna a cui deve fare quel regalo, Miriam Rugiada, di come l’ha incontrata, di cosa è lei per lui.
Con quell'incontro il negozio si riempie di poesia e l'antiquario da quel momento in poi vede il mondo illuminato da una luce diversa. Una luce non diretta che produce tagli netti tra zone d'ombra e zone illuminate, ma riflessa, dove anche nell'ombra è possibile vedere qualcosa.
Da quella conversazione tra i due nasce una poesia e Maurizio e Alfredo diventano amici.





Tutta la storia è un viaggio nella memoria, nei sogni, nelle paure, nei desideri, nelle avventure, negli incubi, nelle immaginazioni dell'uno e dell'altro personaggio, e si articola su alcune leggi strutturali del narrare, quelle che comandano e articolano le opposizioni: parola/scrittura, vita/morte, padre/figlio, anima/corpo, leggerezza/pesantezza, dentro/fuori, serio/scherzo, giorno/notte.
L'idea guida è che anche in un tempo limitato, qualsiasi sia la misura di questo limite, si può vivere un momento che ha il sapore dell'eternità.
Questa idea per renderla sempre più chiara, viene espressa e raccontata in vari momenti che riemergono a galla nella memoria sia dell'antiquario che dello scrittore. Sono tutti frammenti di immagini, incompleti, che lasciano spazio al lettore di completarli con la sua immaginazione. Rappresentano fatti ed episodi completamente diversi tra loro sia nello spazio che nel tempo, ma che hanno, come comune denominatore, la forza evocatrice dell'attimo inteso come frammento di eternità.

Per esprimere queste mie idee e convinzioni, partendo come pretesto da un riferimento reale, non ho certo voluto ricorrere a lunghe disquisizioni, ma ho inventato intorno a tale riferimento questa storia, con questi personaggi che mostrano il mio pensiero attraverso il loro raccontarsi: da una parte, l'antiquario, il protagonista, venale, quello legato alla pesantezza del mondo degli oggetti e della loro traduzione in profitto economico, scopre che il suo modo di vivere in fondo non è altro che una costante e assidua ricerca della bellezza; dall'altra parte lo scrittore, che nella sua vita ha sempre scritto saggi storici, scopre di essere un poeta e che per tutta la vita scrivendo saggi reprimeva il desidero di esprimere la bellezza che era dentro di sé.
Ai due personaggi principali, sono aggiunti altre figure, tratte a volte dalla realtà altre volte dal mondo dell'immaginazione. Sono figure chiavi, che, di volta in volta, contribuiscono a chiarire alcuni concetti fondamentali affrontati nel testo.
Alla fine i vari personaggi della storia, a volte inventati, altre volte che fanno riferimento alla realtà, altro non sono che tutti probabili ed improbabili miei ritratti: cio che sono, cio che sono stato e ciò che sarei potuto essere se ad un certo punto della mia vita avessi preso altre strade.
I pochi dialoghi, che ho cercato di rendere con una lingua viva e duttile, e in pochissime frasi anche con qualche inflessioni dialettale addolcita, servono ad alleggerire il racconto, senza mai essere fine a se stessi, anzi, producono costantemente un avanzamento della narrazione.
Il libro, da come sono trattati i temi portanti della storia, la bellezza, il tempo, l'amore, la memoria, la poesia, è rivolto ad un lettore che ama riflettere, sognare e perdersi in immagini che esaltano il lato bello della vita.
Mario Scippa


1 commento:

  1. ....se vuoi viaggiare nel tempo, se vuoi assaporare il gusto dell'eternità viaggiando con la mente in un tempo che va da niente a un cinquecentesimo di secondo, o perderti in un sogno e ritrovarti in un ambiente fuori dal mondo e incontrare la "parola" vivendola come una creatura viva e sensibile che si trasforma a tuo piacimento per poi diventare una fiamma e allo stesso tempo viaggiare in una poesia d'amore dove la metafora trasforma alchemicamente le immagini del dettaglio, questo è il libro per te.
    Se invece ti accontenti di effetti speciali e storie costruite per sorprendere così come si costruisce un'attrazione al luna park, ti consiglio di non acquistarlo.
    M.S.

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