giovedì 4 ottobre 2012

LIMEN. Fotografie di Luca Canzanella. Il Mio Intervento di presentazione al Salotto il 3 Ottobre



CUM FINIS
13 FOTOGRAFI RACCONTANO NAPOLI DA UNA ZONA DI MARGINE

PRESENTA

LIMEN
Fotografie di Luca Canzanella
a cura di Mario Scippa

Buonasera a tutti e benvenuti a questo quarto appuntamento della rassegna CUM FINIS, insieme sul limite. L'avventura che abbiamo iniziato prima dell'estate insieme all'editore Pompeo Paparo e i 13 fotografi, per raccontare un frammento di Napoli da una zona di margine, partendo dal presupposto che la fotografia, come la poesia, è uno strumento per andare oltre i confini del sensibile, in quel territorio dove è possibile rintracciare la bellezza.
Confini, Sensibile, Oltre, bellezza. Narrazione per frammenti. Napoli.
Abbiamo iniziato questo viaggio per narrare la città di Napoli da una zona di margine partendo da ciò che simbolicamente rappresenta un possibile tracciato ordinatore, con Opus Reticulatum, l'opera reticolare che ci ha proposto Malja Branndo con le sue geometriche astrazioni, per poi fare un viaggio sulla superficie sensibile della città, che ci ha proposto Massimo Buonaiuto con Cutis Parthenope, una bella interpretazione della l'evanescente pelle della città che il fotografo l'ha individuata nel cielo di Napoli.
Stasera è Luca Canzanella, il fotografo che ci propone Limen, una visione di un frammento di una immagine concettuale della città da un punto di vista particolare, un luogo che è sempre cerniera e filtro tra due diversi luoghi: la "soglia".
Napoli è una città caratterizzata da tanti centri definiti da tanti margini, a volte fisici altre volte solo concettuali. La complessità della città è data dall'intersezione, la sovrapposizione, il completamento e la differenziazione di tutti i centri che la compongono.
L'elemento spaziale che mette in relazioni questi luoghi è la soglia. Limen, soglia, è qualcosa che si pone fra due cose. È il momento di comunicazione tra due luoghi, delimita e apre allo stesso tempo.
La soglia non ha bisogno di confini netti. Gli spazi che connette sono spazi che essa stessa apre, senza per questo conchiuderli reciprocamente. Non coincide con un’apertura nel perimetro.
LIMEN è l'apertura del perimetro. L'apertura di ciò che dà luogo al perimetro e allo spazio che il perimetro racchiude, è il punto di indifferenza tra dentro e fuori. 
Essere su una soglia significa precedere e succedere ogni luogo.


Canzanella con le sue foto mi ha fatto riflettere su un particolare secondo me estremamente significativo nella definizione del concetto di Soglia. Quel particolare è il movimento.
Il movimento è ciò che da senso spaziale ad una soglia.


LIMEN è tale solo finché lo si percorre, attraversa.
Se fermassimo il nostro cammino, annulleremmo la soglia stessa.
La soglia avviene in una variazione. 


La variazione implica un prima e un dopo, un al di qua e un al di là.
Quindi la soglia è sempre soglia di qualcosa per qualcuno in movimento, come nella fotografia di Luca Canzanella, più che un luogo fisico oggettivo è quasi un concetto spaziale soggettivo.
Luca Canzanella, rappresentando fisicamente dei luoghi Soglia della città, ci fa varcare lo spazio della sua personale soglia concettuale . Muoversi da uno spazio a un altro è possibile se e solo se si attraversa una soglia. Ciò non significa annullare le differenze, abbattere qualunque confine, ignorare ogni margine considerandolo come semplicemente illusorio. Piuttosto si tratta di rivedere la soglia che li ha permessi, ridipingerla, ripeterla in nuove figure, per rilanciarne così la scommessa, per ripristinarne il senso, cambiandolo per rispettarlo. Capire le soglie, confrontarsi con esse, vuole dire non solo capire come sono accadute e cosa hanno “provocato”, bensì anche dove conducono e quale “senso” assegnano allo spazio, quale direzione permettono e quale destino designano. .
Nel rintracciare le soglie che ci circondano e che configurano il mondo noi rintracciamo il mondo stesso. Questo significa aprirci a possibili nuove configurazioni del mondo stesso, tendenti alla liberazione dalla superstizione dei margini e dei confini naturali o necessari, oggettivi prima e oltre ogni loro possibile definizione. Definire una soglia significa pertanto ripeterne il gesto, rifondarla in un movimento che le ridona un luogo attraverso nuovi e autentici orizzonti di senso.
La soglia incarna l’infinito come attuale nella continuità del suo incedere. Come nella quarta fotografia proposta da Luca Canzanella, dove è il movimento, che si svolge senza alcun margine, senza alcun confine, che esprime per immagine il significato concettuale della Soglia, del LIMEN ricercato dal fotografo.
M.S.


Limen

Da dov'era partita, seguendo la linea
fino all'infinito, arrivò.
Cerchio.
Sacro tempio. Inviolabile fortezza,
denti aguzzi di un affamato coccodrillo.

Muri, stanze. Dov'è la parola?
La porta! Il Varco, La soglia.
Il suo passato perso, tra ventiquattro porte
La mano incerta provò. Nuova si aprì
davanti a lei una stanza.

Orizzonte bloccato, linea spezzata.
Poi ancora porte, ventiquattro.
Al centro un violino,silenzioso
equilibrio col fuoco,
il suo cielo la volta, vela senza centro.

Cercatrice del mistero nel cerchio,
bloccata è sulla soglia.
Di notte, antichi Muratori,
riflessi negli occhi di una scimmia,
innalzavano muri,
Mario Scippa in una foto di Malja Brando
Mario Scippa e Luca Canzanella in una foto di Malja Brando
di perché.
M.S
















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